martedì 24 luglio 2012

Congedo maternità obbligatoria ovvero come un paese muore di burocrazia

Il congedo di maternità (obbligatorio) è un periodo di cinque mesi (due antepartum e tre postpartum) durante i quali le lavoratrici dipendenti in attesa di un bebé sono obbligatoriamente sospese dal lavoro per  percepire un'indennità dall'INPS. La sospensione è obbligatoria per evitare ricatti ai danni delle donne. Una legge ottima, perfetta nella sua impostazione, ma che basandosi su un substrato fatto di tanti piccoli burocrati, nodi di una rete infernale, può intrappolare il processo di ottenimento del diritto in qualsiasi momento. 
Due nodi per il momento hanno rallentato e bloccato mia moglie nell'ottenimento di questo diritto.
- Il primo nodo - Per presentare la domanda all'INPS bisogna allegare il certificato medico con la data presunta del parto rilasciato da struttura pubblica (SSN). Secondo la circ. n. 62 del 29.04.2010 i certificati redatti dai medici curanti, devono considerarsi equivalenti ai certificati rilasciati dai medici di struttura pubblica (SSN). Invece il medico curante di mia moglie l'altro giorno sosteneva che non fosse vero e che bisognava andare alla sede INPS di Napoli a farsi rilasciare questo certificato. Sinceramente sono stato molto stupido: come è possibile che l'INPS rilasciasse un certificato medico da consegnare alla stessa INPS? Eppure data la convinzione con cui il medico aveva replicato ai miei timidi tentativi di fargli capire che il certificato lo potesse rilasciare anche lui, sono partito con mia moglie dalla provincia per andare all'INPS di Napoli dove ovviamente quasi mi ridevano in faccia. Alla fine ho fatto di testa mia e sono andato all'ASL della mia città che poi mi ha indirizzato in un'altra unità, dislocata altrove, dove finalmente abbiamo potuto ottenere questo certificato. Risultato: una giornata persa, 20 euro di benzina buttati più 5 di parcheggio, lo strapazzo di una donna incinta al settimo mese che non ha prezzo. 
- Il secondo nodo - Il sussidio di maternità viene anticipato dal datore di lavoro che poi viene rimborsato  dall'INPS. E se il datore di lavoro non pagasse? O peggio ancora si intascasse il rimborso senza anticipare la maternità?. Ipotesi per nulla improbabili data l'attuale difficoltà degli imprenditori accattoni che hanno caratterizzato il nostro panorama imprenditoriale, specie quello della Campania dell'epoca Bassoliniana.
Una soluzione possibile è quella di farsi pagare direttamente dall'INPS. La cosa però è possibile solo in alcuni casi. Uno è quello in cui la donna in maternità è già in cassa integrazione guadagni ordinaria pagata direttamente dall'INPS (sul sito dell'INPS infatti in fondo alla pagina nel paragrafo "Le modalità di pagamento" si legge che l'indennità viene pagata direttamente alle lavoratrici disoccupate o sospese dal lavoro da oltre 60 giorni che fruiscono, all’inizio della maternità, dell’indennità di disoccupazione, di mobilità o di integrazione salariale con pagamento diretto da parte dell’Inps), perchè magari c'è stato un accordo sindacale per l'incapacità del datore di lavoro a pagare (infatti anche la cassa integrazione dovrebbe essere anticipata dal datore di lavoro). Questo è proprio il caso di mia moglie che già percepisce la cassa integrazione direttamente dall'INPS in quanto il suo datore di lavoro non è in possibilità di anticipare i soldi. Ma per questo non vi è un modulo di domanda diverso da quello standard, tranne che alla fine dello stesso modulo vi è una piccola sezione dove viene chiesta la modalità di pagamento nel caso di pagamento diretto dall'INPS. Così abbiamo compilato il modulo indicando il codice IBAN del nostro conto corrente per ottenere il pagamento diretto mediante bonifico bancario. Però anche questo sembra che a qualche dipendente dell'INPS sia una cosa oscura. Infatti dopo aver presentato la domanda, meraviglia delle meraviglie sul nostro account on-line dell'INPS troviamo l'accoglimento della domanda "per il pagamento della maternità anticipata dal datore di lavoro". Ora oltre al danno momentaneo che stanno facendo a noi, la cosa grave è che chissà quale incompetente dell'INPS sta facendo un grave danno allo stato. Infatti se il datore di lavoro non sarà in grado di anticipare i soldi oppure se li intascherà in maniera indebita, allora l'INPS dovrà comunque pagarci in maniera diretta e poi avvalersi contro il datore di lavoro per farsi restituire il maltolto. In pratica questo stupido funzionario sta contribuendo a far rubare i soldi all'INPS.
Per il momento stiamo cercando di risolvere questo secondo nodo. Spero che non ci saranno altri. Ma queste sono cose ordinarie in un paese destinato a fallire per la gravosa macchina burocratica che incide negativamente sul PIL fornendo disservizi e non servizi.
Se hai trovato anche tu problemi relativi all'ottenimento dell'indennità di maternità, lasciaci un commento in modo da poterlo discutere insieme e magari trovare soluzioni per difenderci dalla burocrazia assassina del nostro paese.




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