domenica 14 febbraio 2010

Università Italiana, se la conosci la eviti.

Ho appena appreso leggendo questo articolo su la Repubblica.it, clicca quì, che quest'annno le immatricolazioni all'Università sono in calo.
La Repubblica, come da sua solita propaganda, mette in risalto il problema economico delle famiglie, che pure esiste, mentre trascura quello che noi riteniamo il problema fondamentale: i titoli rilasciati dal settanta per cento delle università italiane, sono poco più di carta straccia.
Studiare, almeno in Italia, non paga. Le famiglie lo stanno capendo. Troppi lo hanno sperimentato sulla propria pelle. Chi ha esperienza in famiglia di un parente Laureato, sta ben in guardia dal commettere lo stesso errore. Come recitava un vecchio slogan: Università italiana, se la conosci la eviti.
Purtroppo conseguire un titolo è diventato negli anni sempre più facile. Personalmente ho cominciato l'Università quando ti dovevi sudare un diciotto, l'ho finita quando ti regalavano i trenta per ripetere due cavolate a memoria e mi sono trovato a fare l'assistente universitario quando ti obbligavano a pruomuovere tutti perchè la facoltà altrimenti chiudeva. Dall'Università una volta uscivano DOTTORI in grado di lavorare per conto proprio o di migliorare le capacità delle aziende. Un DOTTORE creava lavoro. Oggi dall'università escono tanti giovani confusi, tranne poche eccezioni, che non sanno neanche che lavoro possono fare. Se questi giovani non sanno che lavoro possono fare, come possono saperlo le aziende che dovrebbero assumerli?
Alla fine si scopre di aver buttato tanti anni, in particolare quando ti ritrovi a fare il fattorino per l'azienda del tuo amico "asino" delle medie, che dopo la licenza dell'obbligo se ne era andato ad imparare il mestiere. Chissà chi veramente fosse l'asino.




Ricerca personalizzata

Nessun commento:

Posta un commento