sabato 6 dicembre 2008

Cambiamenti climatici II: IV Rapporto della IPCC.

L’ultimo Rapporto di Valutazione scientifica sullo stato delle conoscenze nel campo del clima e dei cambiamenti climatici è stato pubblicato dall’IPCC in versione integrale il 17 novembre 2007. (quarto rapporto che fa seguito ai tre precedenti: 1990, 1995, 2001).
Rispetto al documento precedente dove l’aumento delle temperature medie era dedotto dal «crescente numero di osservazioni che disegnavano un quadro di riscaldamento» (ad esempio, era data come «molto probabile» – very likely, cioè con un’attendibilità tra il 90 e il 99% - la crescita delle temperature superficiali di 0,6 ± 0,2° nel corso del XX secolo) nel quarto rapporto si afferma che senza ombra di dubbio esso, indipendentemente dalle cause che lo hanno generato, è da considerarsi «certo» (unequivocal). Il riscaldamento del sistema climatico, si legge, «è ora evidente dalle osservazioni di crescita delle temperature medie dell’aria e degli oceani, dal diffuso scioglimento dei ghiacci, dalla crescita del livello medio degli oceani.
Inoltre il quarto rapporto aggiorna al rialzo la crescita delle temperature superficiali: nel periodo 1906-2005 la crescita delle temperature stimata va da 0,56 a 0,92° C, con il valore più probabile che si attesta su una crescita di 0,74°.
Dato ancora più significativo se si considera quanto avvenuto nella seconda parte del periodo di cento anni che viene preso in considerazione, in cui il trend di crescita della temperatura (0,10-0,16° per decade dal 1956 al 2005) è «quasi il doppio di quello che si è avuto nei cento anni dal 1906 al 2005». Si evidenzia quindi una netta accelerazione del riscaldamento nella seconda parte del XX secolo. Spostandoci verso il presente, le cose peggiorano: «undici degli ultimi dodici anni (1995-2006) si collocano tra i dodici anni più caldi nel rilevamento strumentale delle temperature superficiali globali dal 1850»
Alla crescita delle temperature è corrisposto un incremento del livello del mare a un ritmo medio di 1,8 ± 0,5 mm/anno nel periodo dal 1961 al 2003, e ad un ritmo medio di circa 3,1 ± 0,7 mm/anno dal 1993 al 2003.
Altro effetto, tra quelli osservati del riscaldamento, è la diminuzione della copertura glacio-nevosa media: i dati satellitari (disponibili solo dal 1978) «mostrano che l’estensione media annuale della banchisa artica è diminuita del 2,7% (dal 2,1 al 3,3%) per decade, con maggiori diminuzioni in estate del 7,4% (dal 5,0 al 9,8%) per decade». I ghiacciai montani e la copertura nevosa «sono diminuiti in entrambi gli emisferi», anche se gli effetti del riscaldamento nell’emisfero australe sono ben diversi rispetto a ciò che avviene in quello boreale, e in Antartide i dati riguardanti la dinamica della copertura nivo-glaciale lasciano maggiori dubbi e spazi di interpretazione.
Riguardo ai regimi delle precipitazioni, il quarto rapporto evidenzia come nel periodo 1900-2005 esse siano «aumentate significativamente nelle zone orientali del Nord- e del Sudamerica, in nord Europa e nel nord e nel centro dell’Asia», mentre sono diminuite «nel Sahel, nel Mediterraneo, in Africa del sud e in parti dell’Asia meridionale». Globalmente, «le aree affette da siccità sono probabilmente (likely, cioè con probabilità maggiore del 66%) aumentate dal 1970».
Per quanto riguarda il ciclo dei cicloni tropicali, nel quarto rapporto IPCC è chiarito che «non esiste un chiaro trend nel numero dei cicloni tropicali». Per i cicloni di forte intensità, invece, le cose cambiano: esistono «prove documentate di un aumento nell’attività dei cicloni tropicali intensi nel nord Atlantico dal 1970 circa, e indizi riguardo ad un’aumentata attività in alcune altre regioni dove le lacune nella qualità dei dati sono maggiori», anche se poi viene chiarito che le serie storiche sono troppo brevi (e le osservazioni satellitari troppo recenti) per avere chiarezza anche riguardo al trend in questione.
Nel 1997, al fine di fissare gli impegni di riduzione delle emissioni responsabili delle alterazioni climatiche, la comunità internazionale diede vita al Protocollo di Kyoto sui cambiamenti globali. Questo Protocollo fissava l'impegno dei Paesi industriali e con economia in transizione, di ridurre le emissioni di gas serra, nel periodo 2008 - 2012, del 5,2% rispetto a quanto emesso nel 1990. Le riduzioni sono significative se si tiene conto che i Paesi interessati presentano un aumento tendenziale di emissione dei gas serra di circa il 15%. Continua in un prossimo post




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