martedì 14 febbraio 2012

Anna Maria Cancellieri e duemila euro di ragioni per restare vicino a mamma e papà

Il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, in una intervista a Tgcom24, qualche giorno fa ha aperto una nuova querelle sul tema caldo del lavoro.  La nuova ministra ha affermato che "Noi italiani siamo fermi al posto fisso nella stessa città di fianco a mamma e papà".
Fino ad oggi non c'eravamo ancora espressi sul governo Monti. Non avevamo sentito la necessità di sbraitare contro le affermazioni del premier: bisogna tutelare i lavoratori e non il lavoro fisso. Anche dopo le affermazioni di Martone ci siamo dati un pizzico sulla pancia, e siamo stati zitti, tutto sommato stava parlando ad un convegno sull'apprendistato...ma le parole della Cancellieri ci hanno fatto saltare.
Fermo restando la nostra ammirazione per i giovani che fanno le valigie per lavoro, bisogna però fare una netta distinzione tra le scelte personali di vita e il modello sociale proposto da un governo, che in questo caso riteniamo completamente sbagliato. Modello sbagliato principalmente per i...

duermila euro


(stimabili facilmente senza scomodare i ricercatori delle Università americane) a cui ammonta il reddito aggiunto di una giovane famiglia che vive vicino a "mamma e papà" rispetto a chi invece va a lavorare fuori.
Baby sitter, pranzi domenicali, servizi settimanali, eventuali proprietà in comodato d'uso, relazioni con le maestranze locali... l'elenco dei vantaggi che si hanno a vivere nel proprio paese vicino ai genitori è lunghissimo. E' evidente che la famiglia di origine è un ammortizzatore sociale che lo stato non sarà mai in grado di sostituire. Spingere i giovani ad andare lontano dalla famiglia di origine significa avere la stessa visione dell'economia che ci ha fatto precipitare in questa crisi: pensare esclusivamente alla crescita del 

PIL senza considerare il FIL (Felicità interna lorda)


Vivere vicino ai genitori, infatti, comporta avere un reddito aggiunto senza alcuna necessità di crescita del sistema economico. Con la mobilità geografica, per garantire lo stesso benessere sociale, sarebbe invece necessario incrementare il PIL (se fosse ancora possibile) con consumo di  risorse economiche e ambientali che porterebbero alla morte di un sistema che ormai non si regge più. Inoltre il...

...potere contrattuale...


dei lavoratori diventerbbe pari a zero. Andare lontano dalla famiglia di origine, infatti, significa diventare ricattabili perchè costretti a guadagnare a tutti i costi per poter pagare affitto, utenze, servizi ecc. Di fatto chi vive lontano dal paese e dalla famiglia di origine con molta probabilità sarà alla mercè dei datori di lavoro che potranno fare  qualsiasi azione di mobbing e sfruttamento.
I ministri invece di stimolare i giovani in improbabili avventure dovrebbero ringraziare le famiglie italiane, che fanno quello che dovrebbe fare lo stato. 




Ricerca personalizzata

Nessun commento:

Posta un commento