lunedì 20 settembre 2010

La questione morale è una balla se non si cambia il sistema elettorale.

Sono anni che sentiamo parlare di questione morale. Sarà dai tempi di Mario e Silla o forse prima, senza che la questione sia mai sata risolta. Il problema è che, nella maggior parte dei casi, chi solleva la questione lo fa quasi sempre ed esclusivamente per attaccare una parte avversa. Ovviamente nessuna persona onesta vuole politici corrotti e disonesti. Ma basta la voce di un altro politico a dire chi è onesto e chi no?
  Noi microliberisti crediamo che il compito di un vero politico, non sia quello di attaccare i singoli personaggi. Spetta alla magistratura fare chiarezza sui singoli. La politica vera, deve proporre leggi che sistemicamente impediscano certe situazioni di corruzione e collusione, a partire dalla legge elettorale.

Con l’attuale legge elettorale, il "porcellum" si è creata una vera e propria casta, che impedisce di fatto l'inserimento in politica di persone e idee nuove. Ma allora era meglio il voto di preferenza?

Noi siamo convinti di no.

Quando c'era il voto di preferenza, il nepotismo, il clientelismo e la collusione con la mafia erano inevitabili. Chi è intellettualmente onesto e sa qualcosa di statistica e di come funzionano le elezioni, deve ammettere che con le preferenze all'interno di una lista è superavvantaggiato il politico che può contare su di un humus di strette relazioni clientelari, se non mafiose. Noi invece proponiamo un sistema elettorale nuovo, che introduce due punti fondamentali:

1) esame di stato per ottenere la idoneità ad essere eleggibile.
2) ciascun partito “sorteggia” i propri candidati tra gli iscritti eleggibili.

Assurdo dirà qualcuno, ma bisogna fare qualcosa per cambiare. Col sorteggio non si può essere così sfortunati da avere candidati peggiori di quelli attuali, è matematica. E non è una battuta.
Ma fino a quando si griderà contro qualcuno non si otterrà mai niente. Oggi io grido contro tizio, domani tizio griderà contro di me e la gente non saprà mai con certezza dove è la verità.
Purtroppo però, chi fa politica lo fa prima per se stesso, poi per le idee e il bene comune. Con un sistema elettorale che introduce i due punti sopra descritti, chi fa politica non avrebbe nessuna garanzia di avere un tornaconto. Per questo non sarà mai accolto da nessuno, non perchè sia così assurdo.
Il lavoro degli attuali politici è tutto incentrato ad assicurarsi la pagnotta (e che pagnotta!) figuriamoci se possano mai essere d'accordo con il sorteggio. Ma ripetiamo, fino ad essere noiosi, col sorteggio non si può matematicamente avere una rosa di candidati peggiori e neanche lontanamente simile a quelle che fino a oggi hanno espresso i partiti




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