martedì 23 dicembre 2008

I Maxi appalti, ovvero chi di spada ferisce di spada perisce.


Gianni Alemanno, alla platea degli imprenditori di Federlazio riuniti il 18/12/2008 nel consiglio generale ha affermato: «Mai più maxi appalti a Roma e uscire dalla logica del massimo ribasso perché così non si garantisce la sicurezza dei lavoratori, si crea un sottobosco in nero». Noi di Microliberismo condividiamo in pieno queste affermazioni che si sposano perfettamente con le nostre idee. Sottolineiamo che non siamo di Destra.
«Questa estate vi avevo fatto una promessa - ha aggiunto il sindaco - mai più maxi appalti. A novembre abbiamo revocato quello sulla manutenzione stradale e oggi vi ribadisco che mai più si faranno. Si tratta di una scelta che non è dettata da retorica né da dietrologia. Dobbiamo costruire insieme un nuovo modello in cui ci sia una molteplicità di appalti e lotti ed una cabina di controllo centralizzata che fa capo all'amministrazione. In questo modo daremo spazio a tutte le piccole e medie imprese per poter crescere».
Siamo felici che qualcuno la pensi come noi. Non altrettanto possiamo dire invece della Sinistra. All'epoca dell'assegnazione dell'appalto “Global Service”, infatti, vedemmo al TGR-Campania il presidente della provincia di Napoli, Dino Di Palma, tutto soddisfatto, affermare che: «assegnare un appalto ad un'unica azienda è garanzia di trasparenza». «Alla faccia della trasparenza» aggiungiamo noi.
Certo non vogliamo giudicare fatti e persone coinvolte, siamo garantisti, e sono tutti innocenti fino a prova contraria. Né pensiamo assolutamente che Dino di Palma fosse coinvolto nella vicenda. Ma consentiteci di pensare che il metodo di condurre gli appalti da parte della Sinistra, con la sua pretesa di avere tutto sotto controllo, sia invece maggiormente esposta alla corruzione. Pensate agli interessi che ci sono intorno ad un maxi appalto. Questi spingono un concorrente a fare di tutto per vincere. Con i micro appalti invece gli interessi sarebbero molto minori e con essi la corruzione. Certo, non ci illudiamo che la corruzione si possa estirpare del tutto , ma si darebbe qualche chance in più alle imprese serie ed oneste di poter vincere una gara.
Dare tutto ad un'unica impresa significa, inoltre, che i lavori saranno dati in sub-appalto e in sub-sub-appalto ad imprese più piccole. Questo comporta che le piccole imprese finali hanno dei margini di guadagno molto bassi con conseguenze sulla qualità e sulla sicurezza.
E' quindi il metodo anti-microliberista attuato fino ad oggi dalla Sinistra che è sbagliato e che contestiamo con vigore. Un metodo che ha impoverito i lavoratori facendo abbassare il potere di acquisto degli stipendi per far arricchire pseudo-società pigliatutto.
È vomitevole che gli esponenti di questa parte politica da un lato lavorino contro gli interessi dei lavoratori e dall’altra gridino che le famiglie non arrivano alla fine del mese o che incrementano le morti bianche.
Fin dal primo articolo abbiamo messo in evidenza come la cultura fiera ed intollerante della Sinistra fosse il motivo principale della sua sconfitta. Oggi, di fronte ad uno scandalo di questa portata, l’elettorato di sinistra rischia un contraccolpo psicologico senza precedenti. Un tradimento inaccettabile della propria buona fede. Quelli che fino a pochi giorni fa definivano stupido e sub-acculturato chi vota Berlusconi, come nella barzelletta che abbiamo citato nel nostro primo post, si trovano oggi a doversi togliere i prosciutti dagli occhi e conoscere una nuova realtà: il Politico di Sinistra non è più pulito del Politico di Destra. L’elettore di Destra non è più stupido dell’elettore di Sinistra.
Dal crollo di questa convinzione assoluta ed ottusa potrebbe derivare la fine politica del PD. Le vicende che si stanno susseguendo intorno all'affair "Romeo" si stanno espandendo a macchia di leopardo in tutta Italia, con il rischio concreto di eliminare dalla scena politica il giovane PD, come accadde qualche anno fa alla vecchia DC. La fine più infamante per un partito che ha fatto della superiorità morale la propria bandiera. Noi ci auspichiamo che ciò non accada e che possa nascere un confronto del PD con nuove idee, che vedano il liberismo, non come un mostro, ma l’unico sistema di riscatto per le classi sociali meno ambienti, a patto che sia applicato in senso microliberista per garantire prima di tutto la libertà e gli interessi delle famiglie, dei micro imprenditori e dei precari (che in fin dei conti sono la stessa cosa).
Veltroni avrà un bel po’ da fare per risolvere la questione morale. Questa ultima potrebbe essere fatale se si credesse di risolverla semplicemente cercando i “cattivi”. Ne nascerebbe una guerra fratricida ed un clima di terrore che sancirebbe la fine della Sinistra. Deve cambiare invece l’idea di fare politica ed economia, deve cambiare la mentalità della Sinistra, dei suoi elettori, dei suoi dirigenti; e pensare al microliberismo come strumento per raggiungere l'egualitarismo sociale.




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